CABIATE
Riqualificazione area centrale ambito AR22
2012
Risulta evidente come la riqualificazione dell’ambito denominato AR22 all’interno del Piano di Governo del Territorio ponga la questione di disegnare e dare una nuova configurazione al futuro assetto del centro di Cabiate. La posizione centrale a cavallo delle due parti del paese, ad est il nucleo storico rivolto verso la piazza Umberto I e la villa Padulli e ad ovest l’espansione del novecento con un’edilizia di bassi fabbricati composti attorno a piccole corti, tagliate dalla ferrovia e la presenza delle funzioni pubbliche (municipio, stazione, chiesa parrocchiale e posta) lo destinano a comparto chiave nel quale Cabiate potrà trovare un nuovo centro urbano che per diverse motivazioni non ha mai avuto. Quindi la domanda che si pone ai progettisti è in conclusione “quale assetto deve avere questo nuovo centro per diventare un punto di riferimento per i cittadini fornendo spazi e occasioni di rappresentatività e coniugare le molteplici valenze urbane e sociali del contesto in cui si colloca?” Due sono le dicotomie sulla base delle quali il progetto deve evolvere le proprie forme e strutture. L’una è la presenza di un’area parzialmente dismessa da rianimare e ristrutturare con un processo di riappropriazione del paese a formare un luogo di specifica identità; si tratta di mettere insieme il “vestito su misura” e la “confezione” omologandoli in un progetto. La seconda dicotomia riguarda la fruizione del complesso degli abitanti del paese come centro di una rete di generazione di nuove forme di integrazione e relazione tra i nuovi edifici ed il paese, tra gli edifici e gli spazi aperti. L’idea si basa sullo sviluppo sinergico di questo confronto cercando di sintetizzarlo in un ideogramma: da un lato immagine, corposità e scala urbana devono saper rispondere all’etica del paese, alla sua morfologia urbana, alla sua specifica materialità; dall’altro questo insieme di volumi dovrà contenere una sequenza di spazi organizzati da percorsi agevolati in modo da permettere continui dialoghi. L’aver introdotto estesi aree verdi incentrati sulla “piazza verde”- una “configurazione aperta” che dialoga con il paese - contribuisce alla creazione di una immagine forte di morfologia urbana in un’area centrale in cui il paese deve recuperare e rivitalizzare i propri spazi. Questo momento di riappropriazione del paese nei confronti dei propri luoghi implicherà un ripensamento ed ampliamento degli spazi all’aperto, aumentando la permeabilità pedonale del complesso, ed una conseguente organizzazione dei nuovi volumi architettonici, accentuando la dinamicità degli spazi. Se la configurazione proposta come conseguenza della stratificazione urbana sarà “aperta”, colloquierà cioè con il paese, gli edifici dovranno rispondere su misura alle esigenze che le nuove metodologie costruttive ed impiantistiche richiedono. Il basamento a piano terra del complesso verrà assimilato ad un sistema fluido e trasparente, aperto e flessibile, ma complementare alle funzioni pubbliche già presenti. Formerà così una nuova unità eterogenea e disponibile ad integrare, anche visivamente, tutte le funzioni e le attività che nel complesso verranno svolte. Lo sviluppo di questa sinusoide percettiva tra gli elementi storici, stratificati e le presenze moderne dovrà coinvolgere i volumi architettonici a formare un luogo che abbia una specifica identità policroma. Il complesso colloquierà a brani autonomi con il paese, che saranno distinguibili anche linguisticamente. Essi si incontreranno in una partitura spaziale comune, collegati da “passage” pedonali vetrati di attraversamento, a croce o meandro, di ampio respiro architettonico. Complementare a questi ultimi, un sistema di percorsi interni e perimetrali, accessibili autonomamente dall’esterno, completerà il sistema della mobilità interna, consentendo la fruizione degli edifici in modo indipendente gli uni dagli altri. Tutto ciò favorirà la compatibilità tra i sistemi distributivi “fissi”, elementi portanti del complesso, e la suddivisione del complesso in blocchi distinti per agevolare una relativa riconoscibilità delle parti ed
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