MALGRATE
Riqualificazione giardini pubblici
2019 / 2020
Partners:
Marco Castelletti
Ermanno Yasser Cairo
L’intervento di riqualificazione del lungolago di Malgrate ha interessato lo studio di circa due chilometri di costa. Obbiettivo condiviso con l’Amministrazione era creare un sistema continuo di aree pedonali caratterizzate da una prevalenza di superfici verdi. Gli interventi sino ad ora realizzati sono i più significativi dell’intero progetto e interessano la zona prospiciente il centro storico. Le nuove sponde ribassate e i terrazzamenti inerbiti, modellano l’originario profilo costiero creando una nuova cornice al paesaggio lacuale visibile da Malgrate. L’imponenza dei prospicenti monti lecchesi, data dalla loro particolare vicinanza, lo specchio d’acqua su cui si riflettono, hanno portato a concepire ogni elemento in funzione della percezione di questa realtà naturale, ma anche antropizzata, con lo ski line della città di Lecco. Le superfici a prato e quelle d’acqua, le pavimentazioni, gli elementi d’arredo, divengono parte di questo scenario, nel tentativo di esaltarne la presenza. In questa direzione occorre leggere gli accorgimenti adottati per togliere gli ostacoli alla percezione diretta del paesaggio, creando una particolare relazione tra terra e acqua. Il progetto è stato plasmato dal desiderio di far vivere un’esperienza inedita e intima del luogo. Percorrendo i terrazzamenti, la muratura che li separa dal livello stradale, attenua i rumori da essa provenienti e ne occlude la vista, selezionando in tal modo la percezione visiva e intensificando la presenza del solo paesaggio naturale. Lo specchio d’acqua posto al centro dell’intervento, cardine della composizione dei terrazzamenti, fa “entrare “ il lago, specchia le montagne moltiplicandone la presenza , generando una singolare esperienza percettiva.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO REALIZZATO
Si individuano quattro episodi uniti da un unico spartito, ma distinti per la conformazione dei luoghi e dal conseguente tipo di intervento attuato . Nel primo episodio, ( darsena- mantellata - piazza- giardino pubblico) vi è stata una attenzione alle caratteristiche morfologiche della sponda, modificata dove si è ritenuto necessario ridefinirne la geometria. Si sono eseguiti lavori di riqualificazione e correzione dei limiti funzionali esistenti. Ad esempio creando sia camminamenti dove non ve ne erano o erano molto stretti, che una nuova estesa superficie pedonale. Tali spazi sono stati resi disponibili mediante la ricalibra tura della sezione stradale, lo spostamento verso lago del ciglio superiore della mantellata e una semplice rettifica della sagoma della sponda. In tal modo è stata data continuità al percorso a lago, creando un significativo spazio pubblico prima inesistente. La nuova conformazione spondale è stata accompagnata dalla creazione di un molo ribassato con annesso un pontile di approdo, episodio dove viene ricreato un contatto diretto con il paesaggio . Questa zona geometricamente ridefinita, prevede la presenza di una struttura coperta, concepita come ‘portale’ di accesso alla città per chi viene dal lago. Spazio coperto voluto per lo svolgimento protetto di eventi temporanei, in futuro ospiterà il nuovo approdo del servizio di navigazione. Questo primo episodio della riqualificazione del lungolago, termina con il giardino pubblico prospiciente il palazzo Agudio. Mantenuti i due monumentali ippocastani, è stato completamente ridisegnato. Una semplice geometria e il posizionamento della fontana sull’asse dell’edificio ne ricorda lo storico legame, reciso con la costruzione della strada costiera.
Il secondo episodio è dominato dalla presenza del grande specchio d’acqua posto nel mezzo della composizione trai il declivio e i terrazzamenti inerbiti. Il declivio che raccorda il giardino, con il successivo piano ribassato della sponda, è stato l’occasione per dotare la riva di una platea per ospitare spettacoli all’aperto. Non uno spazio esclusivamente dedicato ad un utilizzo saltuario e di cui potrebbe anche non esserci più necessità. Elemento che sublima le necessità funzionali in qualità paesaggistiche. L’uso dell’acqua è presente come una narrazione continua di episodi nell’intero intervento, elemento di caratterizzazione del nuovo giardino. In questo punto rappresenta un elemento di catalizzazione degli sguardi, di rivitalizzazione dello spazio. Il lago viene fatto ”entrare”, mediante questo specchio d’acqua ad esso proteso, che riflette lo scenario dei monti lecchesi. Sul lato sud dello specchio d’acqua, una serie di terrazzamenti digradanti, caratterizzano la rimanente superficie. Tre elementi caratterizzato queste superfici inerbite. - Un esteso deck posto alla quota più bassa dell’intervento, approdo occasionale per piccole imbarcazioni, concepito per la sosta in riva al lago una sorta di “solarium”. - Un canale d’acqua lungo la sponda del successivo terrazzamento, posto strumentalmente in funzione di sicurezza, ma in realtà significativo elemento architettonico. - La pergola in testa all’ultimo terrazzamento, punto di conclusione alla successione degli spazi sino ad ora descritti. A monte dei terrazzamenti, si estende una superficie pedonale che articola più spazi, le cui caratteristiche dimensionali sono state studiate in funzione dell’insediamento di attività stagionali di ristorazione, esposizione occasionale e vendita. Lungo tale tratto stradale è stato collocato il posteggio che raduna tutte le auto in precedenza disseminate sull’intero lungolago. Il terzo episodio è costituito da una estesa sabbionaia e dalla nuova mantellata. Tale elemento sopperisce all’eliminazione della degradata mantellata in precedenza presente nel tratto ora occupato dai terrazzamenti. Il quarto episodio è la riqualificazione del viale di cipressi commemorativo dei caduti della grande guerra. Tale tratto è caratterizzato dal camminamento lungo l’asse del doppio filare, lungo il quale una serie di piazzole che affacciano sul lago creano punti di sosta concepiti come occasione di intimità tra le persone e il luogo. In tale tratto si è riusciti a creare la pista ciclabile che per un tragitto convive con il percorso pedonale.
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